"Regina di Fiori e Radici" di Laura Maclem



Sarò un gatto cosmico, ma sono un'anima sensibile. Adoro i fiori. In apparenza sono esseri fragili, ma dei combattenti nati. Non deve essere facile la vita di una pianta, soprattutto se devi sopportare intemperie, animali fastidiosi, pesticidi e altre piante parassitarie.
Poveri piccoli fiorellini, anime incomprese, private della parola. Un po' come Persefone, divisa da marito e madre, ma nessuno ha mai chiesto il suo parere.
Esatto, avete sentito bene, stiamo parlando di mitologia greca. Tratteremo di una rivisitazione del mito di Ade e Persefone, una coppia il cui primo incontro risultò "insolito" per usare un eufemismo.
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Quasi nulla di quello che è stato detto riguarda me, nonostante sia la mia storia.
Si è narrato della passione di mio marito, della disperazione di mia madre, della decisione di mio padre. Si è parlato della sofferenza dei mortali e dei riti che da allora vengono compiuti, per far sì che ciò che accadde non debba mai più ripetersi. Si sono narrate storie parallale e storie contrastanti, si ricordano particolari suggestivi, ma di ciò che riguarda me, di ciò che accadde a me, sembra si conosca ben poco.
Eppure è la mia storia.
Non è la storia di Ade, il signore dell’Oltretomba, delle anime dei defunti e di tutto ciò che cresce nel sottosuolo; non è la storia di Demetra, la Madre Terra che errò nel mondo alla ricerca della sua unica figlia, scomparsa nella tenebra di Erebo; e, certamente, non è la storia di Zeus, che permise tutto ciò avvenisse, finché i mortali non gli ricordarono, attraverso la loro mortalità, ciò che doveva fare. In questa storia ci sono anche loro, ma non è la loro storia.
È la mia.
La storia della dea della primavera e regina dell’Averno, contesa tra due mondi, finché la contesa non mi obbligò a compiere la mia scelta.
Quasi nulla si sa di ciò che significò, per tutti. Eppure rese il mondo ciò che è.
Perché io sono regina di fiori e radici.
Io sono Persefone.




Già dalla trama si fa intendere che Persefone voglia combattere per i propri diritti. Che sia lungi lontana dalla figura passiva del mito. Che dire, la storia inizia con una Persefone bambina che scorrazza per le foreste, venendo salvata da suo zio Ade, mentre un dio minore tenta di stuprarla. Sì, ho detto bene, Ade è suo zio. Ma non siate indignati, la maggior parte delle divinità hanno legami familiari ambigui, da cui molto probabilmente Beautiful ha preso ispirazione, ed in più sono dei, mortali, zitti e muti. Fatto sta che da quel giorno la giovane proverà una forma di riconoscenza (e credo anche infatuazione) nei confronti del suo salvatore.
Ade rimase incantato dall'innocenza della ragazzina ed aspettò l'età da marito ( sedici anni per l'epoca) per chiedere la sua mano a Zeus, dato che questi ne era il padre (inutile dire che la madre di Persefone, Demetra, era sorella di Zeus). Zeus suggerì al fratello di rapirla. Usanza molto in voga all'epoca, non scandalizzatevi.
Così Ade segui il consiglio, rapendo la nipote. Se pensate che questa sia una storia di violenza sessuale,  state sbagliando. L'Ade ritratto nel romanzo è così onorevole che mai alzerebbe un dito sulla sua sposa se lei non acconsentirebbe (a parte sulla faccenda del ratto, ma erano altri tempi e Zeus è pessimo nel provare empatia).

Per tutto il romanzo vedremo Persefone adattarsi agli inferi e provare sentimenti contrastanti per il cupo, ma onorevole Ade. E devo dire che le reazioni sono realistiche per una ragazza nella sua situazione, non certo come libracci alla After oppure alla cinquanta sfumature ed Ade non è un individuo disturbato.

L'autrice è riuscita a dare una voce alla muta Persefone. La nostra fanciulla è un'eroina moderna, che matura ed acquisisce sicurezza in sé stessa. Per tutto il romanzo lei non ha voce in capitolo sulla disputa tra suo marito e sua madre. Perfino Zeus non la degna di diritto alla parola. E sarà proprio Persefone a ribellarsi i mezzo ad adulti che  pensano sia ancora una bambina. La scelta di non scegliere permette alla donna di nascere definitivamente. Come il mito originale ci insegna, Persefone è la metafora della donna che matura lasciando il focolare della famiglia. Solo vedendo il mondo esterno (anche se nel suo caso parlerei più di mondo sotterraneo) ed affermando la propria indipendenza, Persefone potrà scoprire sé stessa.

Abile è stata l'autrice ad incastrare i vari eventi mitologici tra di loro: troverete riferimenti ad Ercole ( che Ade ingannerà dandogli la versione tarocca di Cerbero), Orfeo, Teseo e Piritoo ( e la loro punizione direi che è l'esempio emblematico di una vendetta "stile British), Ecate, Afrodite, Efesta, Nyx e moli altri. Alcune trovate si discostano dai miti, ma i pezzi del puzzle s'incastrano in maniera armonica con la storia, senza scendere in banalità.
Ho adorato anche le strizzate d'occhio che Persefone fa al suo stesso mito, quasi rompesse la terza parete. Divertente è la scena in cui mostra Menta e Leuce essere sue fedeli servitrici che mai la tradirebbero, andando a letto col marito, come invece il mito racconta.

Ogni personaggio è ben caratterizzato: Ade, ombroso, cupo, serio, ma capace di un amore passionale e puro, Demetra, madre iperprotettiva, Zeus, stronzo e cazzone come nel mito, Persefone, da ragazza innocente a donna cresciuta, senza contare i vari personaggi secondari

Regina di Fiori e Radici è una storia di morte e rinascita di una bambina che diventa donna. Lo consiglierei agli amanti del fantasy e della mitologia, ma anche ai romanticoni.

Ora passiamo alle altre due storie legate al libro: SALE DI PRIMAVERA


è un capitolo extra gratuito che troverete sul sito dell'autrice e racconta il ratto dal punto di vista di Ade:
http://www.stellascarlatta.com/2015/09/21/sale-di-primavera-2/

E devo dire che nonostante le ultime pagine siano concentrate su Persefone, il resto tratta del rapporto che definiremo "conflittuale" (per usare un eufemismo) tra Ade e suo padre Crono. Beh, poveretto, vorrei capirlo, essere mangiati dal proprio genitore non è un bel modo per passare un'infanzia. Qui entriamo nella testa di Ade, lo vediamo come un uomo consapevole del mondo che lo circonda e delle sue capacità. Sa che il suo regno è l'unico che possa tenere a bada i titani, in particolare suo padre Crono, colui che ha dato via al tempo (da non confondere con Chronos).
C'è da dire che il vizio di mangiare i figlia sia di famiglia, dato che Urano, il nonno degli olimpici, fece la stessa cosa con i suoi figli.
Oh, che adorabili famiglie antropofaghe.


                                        (Queste famiglie cannibali, mi ricorda qualcosa...)

Per fortuna Persefone distoglierà Ade dal divertirsi nell'osservare il padre impazzire. Le tette prima di tutto!

Ed ora, c'è il racconto dei racconti, che mi ha fatto ridere a crepapelle. AVVISO CHE CONSIGLIO CALDAMENTE DI LEGGERLO DOPO AVER LETTO REGINA DI FIORI E RADICI. SOTTO TROVERETE IL LINK DEL RACCONTO.

http://www.stellascarlatta.com/2015/05/20/%CE%BA%CE%B1%CE%BB%E1%BD%B8%CF%82-%CE%BA%CE%B1%E1%BD%B6-%E1%BC%80%CE%B3%CE%B1%CE%B8%CF%8C%CF%82/


                                                                   

QUESTE RECENSIONE CONTIENE SPOILERS SU LA REGINA DI FIORI E RADICI

Che dire, Adone fa rima con coglione. La sua morte è anche poco onorevole: ucciso da un cinghiale che molto probabilmente era tutto tranne che un suino.
 Il titolo indecifrabile del racconto significa "bello e buono" ed è una frecciatina alla mentalità greca, dove se una persona era bella, automaticamente era buona. Purtroppo ciò non si conforma con il  nostro Adone.
Il pirla protagonista del racconta narra ad uno sconosciuto con noncuranza  il fatto che lui si sente sicuro di non aver commesso peccati, mostrando scarsa empatia per la ragazza a cui ha spezzato il cuore. Peccato che la ragazza in questione sia Kore e lo sconosciuto sia Ade in persona.
Con un linguaggio coloratissimo, il nostro giovane narcisino racconta le sue peripezie, definendo puttanella e  vacca la ragazza con cui è cresciuto, sputando su chi lo ha accolto eccetera eccetera.
Inutile dire come finirà.
Racconto spassosissimo, sia per gli amanti della mitologia che per il profani, che però verrà apprezzato pienamente solo da chi ha letto il romanzo.



                                                        AUTRICE

Autrice innamorata non corrisposta delle materie scientifiche ma ricambiata dalle discipline umanistiche, o almeno così le piace credere. 

Ha pubblicato L'Incanto di cenere per Asengard edizioni, vari racconti per editori piccoli e medi, quindi è approdata al self publishing con Regina di Fiori e Radici e Il Quarto Fato.




                                                         

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